di Monica Ferrigno e Carlo Dameno.
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giovedì 26 settembre 2013

ildoppiosegno incontra il " Sollevante"


Bello quando i luoghi sono il pretesto per degli incontri, ancora meglio quando gli ospiti che vengono in visita ci offrono uno spunto poetico nel caos frenetico.

E tanto per rimanere in tema capita di inciampare nel gap fonetico:curiose le parole, la valenza che assumono quando le si fa vagabondare tra una lingua ed un’altra..
migrazioni incontrollate e impertinenti parole che si dimostrano sorprendentemente competenti. Ecco cosa abbiamo scoperto addentrandoci nella maniera più casuale nell’ambito coincidenze e affini. Siamo stati omaggiati con un omyage (in giapponese si definisce così il classico regalo che si porta quando si fa visita a qualcuno).
Un dono avvolto in un foglio di carta piegato secondo le tecniche dell’origami.
Incartato senza soluzione di continuità in conformità ai principi che regolano il ciclo vitale, forme fragili e nel contempo complesse la cui bellezza non risiede tanto nel foglio di carta quanto nel principio intrinseco ed eterno di distruzione e rinascita.
Un foglio che racchiude un potenziale immenso che si presta a infinite pieghe per concretizzarsi in forme avvicendate in un continuo divenire.
E già così, la poesia tracima, ma la scoperta sensazionale ( ci piace esagerare) è che la parola Dono, in giapponese, è un suffisso utilizzato quando si ha un rispetto davvero elevato verso una persona. M.P., il nostro collaboratore “superggiovane” definirebbe il tutto in una sola parola: figo!

A proposito di semantica..no?!

M.Murelli


Incontro con Masahiro Inoue e Aoyama Takahiro