di Monica Ferrigno e Carlo Dameno.
Puoi vedere i nostri progetti nel sito www.ildoppiosegno.it
Visualizzazione post con etichetta arte e musica. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta arte e musica. Mostra tutti i post

venerdì 10 maggio 2019

Studi Scoperti (e) Aperti


11 e 12 Maggio. Una kermesse promossa dal Centro Culturale Conca Fallata; nasce dal desiderio di far emergere le realtà artistiche, teatrali, di design e alto artigianato presenti sul territorio della Zona5, nella direttrice ideale che dalla parte più periferica arriva quasi alla Darsena. Sono stati così selezionati quattordici studi, con la formula “studio invita artista”, ossia ciascun partecipante ospiterà l’opera di un altro.
pic&nic, testa o cuore, il panettone, sono i progetti de ildoppiosegno ospitati nello splendido atelier di Manfredo Fanti , via De Sanctis 71.


martedì 18 novembre 2014

il nuovo CD di Marcella


Con il quarto posto nel Top Jazz 2011, Marcella Carboni è l’unica arpista in Italia ad apparire nelle classifiche redatte dalla rivista Musica Jazz. Diplomata in arpa classica e laureata presso i corsi superiori sperimentali di Jazz, ha dedicato tutte le sue forze alla ricerca di una sintesi. Il risultato, secondo le parole di Franco Fayenz, è quel suo “equilibrio fra il jazz e la musica europea, fra scrittura e improvvisazione, tecnica impeccabile e suono affascinante”

La copertina del suo nuovo album: StillChime, porta la firma de ildoppiosegno.

venerdì 11 aprile 2014

humans vs robot


Ritorna il glassofono in occasione della mostra humans vs robot, un po' "vintage" in mezzo a tanta nuova tecnologia ha fatto un po' da nonno alle altre istallazioni…


Il progetto è di Carlo Dameno con Avetik Kalashian

venerdì 7 febbraio 2014

paese che vai..tela che dipingi


Simona Madonna si racconta a ildoppiosegno. L’esperienza del viaggio riportata sulla tela e sulla ceramica dalla Nuova Zelanda, all’India, all’ Europa e il ritorno in Italia. Brunch e artist talk domenica 09 Febbraio dalle 12.00

mercoledì 15 gennaio 2014

Forma Fluens


"L'arte di Simona Madonna scaturisce dalla contaminazione di culture diverse e lei, con sensibilità, esperienza tecnica, autonomia di linguaggio espressivo, è riuscita - attraverso la duplice attività di ceramista e pittrice - ad acquisire una finalità di “poetica” in grado di realizzare quel sincretismo figurale che sempre più caratterizza l'esperienza creativa attuale. Infatti, le peculiarità culturali, filosofiche e religiose di Nuova Zelanda, India, Europa e Italia, hanno permesso all'artista di far decantare tramite forme, segni, colore e materia, un unico paradigma immaginifico risultante, appunto, dalla sintesi di tali conoscenze. Potremmo dire che Simona esprime al meglio la sua natura di nomade attraverso la totalità del segno, con nervature formali, pieghe, tracce apotropaiche, interferenza di setti cromatici…. che qualificano un lavoro - ceramico e pittorico - definibile come la forma fluens del viaggio, fisico ed esistenziale, che ciascuno durante la propria vita percorre realmente o con l'immaginazione. L'artista ha questa potenzialità dunque: attraverso il gesto pittorico “evoca” l'indefinibile dell'ancestralità umana e lo rende visibile. Immergendosi idealmente nelle opere di Simona Madonna l'empatia è immediata e così, in noi, prende consistenza quel profondo respiro che giunge da mondi lontani - di oggi e del passato - e accumuna tutti i viventi. Il respiro della poesia, senza la quale non ci sarebbe conforto.

Le opere di Simona sono una “lirica” visiva che seduce e rapisce"


Siliano Simoncini

martedì 5 marzo 2013

arte, libri, musica e ...bicchieri



Hermétique.

Presso Cremonabooks dal 12 al 24 marzo gli audiobicchieri de ildoppiosegno trasmetteranno i suoni dell’artista Andrea Parisi.

Un' anteprima su: https://soundcloud.com/androyde/andrea-parisi-herm-tique/s-jj7Eo ne vale la pena!!


Carlo, Monica

martedì 27 novembre 2012

serate in musica


“Il Barocco tra poesia e musica: la rinascita di Orfeo” è il titolo della seconda serata, in programma giovedì 29. Sarà una lezione sui madrigali, partendo dalla lettura dei testi del Petrarca, i preferiti nel ‘500, seguendo un percorso che, attraverso l’ascolto di diversi brani, farà apprezzare il mutare dell’espressività col cambiare dei testi: dal Petrarca e il Tasso, passando per il Marino per arrivare fino al Guarini e al Monteverdi, nel ‘600.
Obiettivo: capire come si ascolta un madrigale, cominciando a conoscere gli strumenti tipici di questa musica popolare, dalle sonorità molto particolari.


D.D.

martedì 20 novembre 2012

Fuoco terra e aria

Fuocoterraria        Daniela Saponaro in mostra


In contemporanea con l’evento parigino che vede lo showroom di Poltrona Frau ospitare le sculture di Daniela Saponaro, Ildoppiosegno propone una personale dell’artista con una selezione di opere realizzate in ceramica,secondo le tecniche di raku, bucchero, pitfire.
Un’opportunità per esperire in maniera tangibile e sinestetica un fare artistico permeato di energia: fisico, spirituale, concettuale.
La fusione di elementi essenziali di natura e di vita è protagonista di un processo generativo in cui si assiste ad una progressiva aggregazione di ciò che, Empedocle, definisce rizomi, radici determinanti lo stato di tutte le cose.
L’ “essere” si dà in una dimensione plastica di trasformazione continua.
Le opere di Daniela conciliano immanente e trascendente attraversando gli stati e gli strati della materia .
Materia, fisicità, gestualità concorrono a generare una potenza creativa, ri-creativa.
Una sorta di magma pulsante rimane la sostanza costitutiva di superfici dense, energetiche, agitate; mai pacificate dall’essere iscritte in forme.
L’oggetto, che di volta in volta assume le sembianze di un vaso, una ciotola, una placca, una suggestione, non è, in nessun caso, frutto di costrizione formale, ma è forma rilevante di ciò che l’ha generato.
La matericità che rimane impressa nel manufatto lo dichiara quale espressione tangibile, oggettivazione del processo creativo; è un dato rilevante che determina la natura delle sensazioni e ci permette di contemplare l’invisibile.
I processi della lavorazione della ceramica, che Daniela ha scelto quali canali espressivi elettivi, determinano una sorta di rituale che assume caratteristiche performative, assimilabili a quelle proprie dei riti sciamanici.
La materia trattata subisce processi alchemici che la trasformano e la trascendono.
Progettualità e caos si incontrano, si scontrano, si compenetrano, in una sinergia che diviene emanazione, metafora di vita, morte, rigenerazione.
La lavorazione manuale rifiuta e si svincola dai limiti strumentali di un tornio, dando la possibilità all’artista di esprimersi instaurando, con il modellato, un’intimità unica, grazie alla quale è egli stesso ad imprimersi nella materia veicolando un’impronta corporea, un respiro, la vita.
La fisicità, la potenza generativa letteralmente si incarnano.
E’una ceramica forgiata, la cui matrice è un percorso che porta la materia dallo shock alla poesia.
L’oggetto in sé quasi si sottrae, divenendo una struttura effimera che si fa ospite di un’ impulso poetico.


Marta Murelli


Siamo lieti di ospitare ancora una volta un artista degno di nota come Daniela, con le sue sculture in ceramica raku nella mostra “fuocoterraria” che inaugura giovedì 22 Novembre alle ore 19,00 presso lo studio ildoppiosegno in via Selvanesco, 75 Milano.

Daniela Saponaro nasce professionalmente nel campo della moda con una sua azienda.
La sua curiosità e creatività la portano all'incontro quasi casuale con la ceramica raku, antica arte giapponese del XVI secolo che letteralmente significa " gioia di vivere".
Segue poi la scoperta altre forme primitive di cottura antiche quali bucchero, forno a segatura e altro.
La terra plasmata dalle mani parte dall'anima e prende vita nell'incontro col fuoco creando sculture.
In quell'istante iniziano a respirare ed e comunicare le sensazioni partite dal cuore e dalla mente, con texture sempre diverse, dal profondo nero del bucchero alle luminescenze metalliche.

lunedì 12 novembre 2012

serate in musica


di Daniele Diena
 
Imparare ad ascoltare la musica nella sua più intima essenza. Sapere andare oltre le suggestioni sonore o dell’aria lirica famosa, capendo il perché della composizione musicale e cominciando a viverla nel contesto storico-culturale in cui è nata.
Per chi vuol provarci sono da non perdere i tre incontri col maestro Andrea Raffanini, in programma presso “Ildoppiosegno”, a partire da giovedì 15 novembre, alle 21.
Secondo direttore dell’Orchestra Sinfonica Città di Magenta, Raffanini, oltre ad aver diretto numerose altre orchestre italiane e straniere, da una dozzina d’anni incontra gli amanti della musica in teatri, biblioteche, scuole, per cercare di fornire quelle che lui chiama le “chiavi d’ascolto” giuste, per godere appieno della musica. “La musica è un linguaggio ricco e stratificato: per questo occorre una guida all’ascolto”. Armato di cd, video e soprattutto del suo ricco bagaglio culturale, costruito sul doppio binario delle lettere e della musica (oltre al diploma del Conservatorio ha una laurea in Lettere), Raffanini comincerà giovedì con “Inventare il Vero”, dedicato al Verdi del Rigoletto e della Traviata. Poiché è impossibile apprezzare appieno la lirica, senza conoscerne il contesto socio-culturale e il testo originale, Rigoletto sarà contestualizzato nella cultura del tempo di Verdi, nel Realismo che permeava la letteratura europea dell’Ottocento. Affondano qui le radici della modernità verdiana che mette, inaspettatamente per il pubblico dell’epoca, un poveraccio, Rigoletto, al centro della scena e, per renderlo il più vero possibile, lo fa addirittura parlare, recitare, anziché cantare. Rivoluzione anche nella forma scenica: quasi anticipando il moderno “flash back”, Verdi gira pagina sulla “scena chiusa”, usata ancora da Donizetti, e sviluppa il racconto con scene collegate senza soluzione di continuità.
“Il Barocco tra poesia e musica: la rinascita di Orfeo” è il titolo della seconda serata, in programma giovedì 29. Sarà una lezione molto colta sui madrigali, partendo dalla lettura dei testi del Petrarca, i preferiti nel ‘500, seguendo un percorso che, attraverso l’ascolto di diversi brani, farà apprezzare il mutare dell’espressività col cambiare dei testi: dal Petrarca e il Tasso, passando per il Marino per arrivare fino al Guarini e al Monteverdi, nel ‘600.
Obiettivo: capire come si ascolta un madrigale, cominciando a conoscere gli strumenti tipici di questa musica popolare, dalle sonorità molto particolari.
Decisamente per raffinati l’ultima serata, “Amor che nella mente mi ragiona” che, il 13 dicembre, farà scoprire che, al di là della musica in senso stretto, c’è anche, a saperla ascoltare, una sorta di musica virtuale, nascosta tra le pagine migliori della letteratura. La dimostrazione verrà con la lettura di alcuni versi della Divina Commedia che il maestro Raffanini insegnerà a gustare a tre diversi livelli: la musicalità del linguaggio di Dante, quella dei mondi sonori dipinti dall’immaginazione dantesca, infine quella particolare musicalità - forse la più difficile da cogliere - che il poeta ottiene costruendo la sua opera nel rispetto della teoria musicale del suo tempo, che metteva al centro l’armonia.

domenica 4 novembre 2012

serate in musica

 
Vi aspettiamo per la prima serata il 15 novembre presso ildoppiosegno design studio, con il maestro Raffanini, per maggiori informazioni contattateci su info@ildoppiosegno.com

martedì 10 luglio 2012

HARP & HARP


Un fuori tema da non perdere.
Marci, affezionata arpista immancabile nelle serate speciali de ildoppiosegno, con la sua arpa blu sarà in concerto a Busto Arsizio

HARP & HARP
Marcella Carboni - arpa
Max De Aloe - armonica cromatica
Busto Arsizio
Mercoledì 11 luglio 2012
Cortile Gioielleria Ceccuzzi
Via Cavour - Ore 21.00 - ingresso libero

..e anche a
TREVISO
Giovedì 12 luglio 2012
Chiostro del Museo di Santa Caterina
Piazzetta Botte 1 - ore 21.00 - ingresso libero
Asolo Musica Festival

Anche se in inglese portano lo stesso nome "harp", l’armonica cromatica e l’arpa non potrebbero essere più distanti: leggera, appassionata e disinvolta la prima; imponente, cristallina e maestosa la seconda. Due strumenti raramente accostati nella storia della musica, tanto meno del jazz. Ma se è vero che gli opposti si attraggono l’unione di questi due strumenti così lontani per forma e tradizione ne è la conferma.
Da una parte uno strumento di origine colta come l’arpa e dall'altra il più popolare degli strumenti come l’armonica trovano il loro punto d’intesa in un progetto musicale affascinante ed unico. Ed è su questo spazio che prende forma la musica del duo: sulla storia e sulle storie, quelle che si raccontano attraverso le melodie di autori di ieri e di oggi. Senza prendersi troppo sul serio. Marcella Carboni e Max De Aloe si sono fatti strada così, con l'impegno e la leggerezza necessari a scegliere uno strumento e un linguaggio che stanno ai confini tra i generi. Ed è percorrendo ostinatamente questo confine che si sono costruiti una personalità artistica, fino a diventare nomi riconosciuti nel jazz contemporaneo italiano e non solo.


marcella carboni website

mercoledì 16 novembre 2011

Furlan-Finissage


Fuori tutto e dentro tutti!
Con il futile pretesto di concludere la personale di Manuela, ildoppiosegno ospiterà l'unica e sola data della rassegna pasta&basta, apologia del carboidrato.

Giovedì 24 novembre, a partire dalle ore 19.00


M.

lunedì 17 ottobre 2011

grazie a tutti

La mostra rimane aperta fino al 30 novembre, su prenotazione, info@ildoppiosegno.com


...alessia, micol, cavallo blu, ivana, alfonso, valerio, nadia, vincio, marcella, l'arpa, ester, luca, beppe, andrea chiara, monica, manuela, annamaria, luca, damiano, matteo, manuela, guido, erika, andrea,ivan, serena, l'assistente, barbara, ciop,michele, luca marteen, matteo, gianni, fiorenza, camillo, emilia, fiorenzo, sofia, alessandro, macchi&moglie, marilù, claudio irene, ennio, alessandro, alessandra, raf, dedo ,giuseppe, gianna, daniele, giorgio, luca, philippe, marco, daniela, raffa, zuppa&brodo.......

aggiungete voi le eventual i(ehm, pressochè certe) colpevoli dimenticanze...ad ogni modo, davvero grazie a tutti voi che avete condiviso, partecipato e spaghettato con noi.
Naturalmente la personale continuerà fino ad autunno inoltrato, liberi quindi di tornare, postare o, per chi venerdì fosse rimasto a casa, di venirci a trovare, quì, sul blog o direttamente in studio, ciascuno secondo sua indole e natura.
ma. ma. mo. ma.

P.S.
Un ringraziamento particolare a marci e la sua "arpablu"
http://www.marcellacarboni.com/

mercoledì 21 settembre 2011

...continua...


venerdì 14 ottobre
personale di Manuela Furlan 
presso ildoppiosegno design studio
i lavori di Manuela su: http://www.manuelafurlan.altervista.org/














"Noi non ricordiamo gli anni, né i mesi, nemmeno i giorni per intero, ma i momenti. Nel suo scorrere
indifferente e ineluttabile il tempo talvolta inciampa, lascia traccia di caduta come un fermo
immagine nella nostra memoria. Il ritmo della narrazione si annoda in istanti e in accadimenti che
trasmutano dalla realtà esterna a quella interna. Si imprimono negli occhi e poi nella memoria,
vengono evocati nei sogni, nell'immaginazione fulminea che vive di dettagli.


Manuela Furlan ha la sensibilità, l'attenzione per la caduta nell'attimo di cui siamo soggetti o
spettatori, o forse meglio: testimoni.

Le scene rappresentate nella sua pittura agilissima, nervosa, introversa e competente, frutto di uno
sguardo per nulla avido, ma in allerta, sono di una lucidità analitica tesa e inquietante, sono
emersioni eruttive di vita e movimento.

La velocità è un lusso per l'artista contemporaneo, conquistato asceticamente, dove per askesis non
si intende nulla di effimero o nobilmente spirituale, ma quel che originariamente significava:
esercizio. E' nella rapidità infatti che si gioca la differenza tra lo scarabocchio e l'opera d'arte. Tocca
dirlo ancora? Si. Con la raccomandazione di rileggere le Lezioni americane di Calvino, per
avvicinarsi alla cultura dell'arte contemporanea.


I segni sono pochi, sono esatti, sono denotanti e non descrittivi né didascalici.

Furlan potrebbe anche non firmare i suoi lavori, in un mondo ideale beninteso, perchè la sagoma di
un ragazzo, di un vecchio e di un cane hanno il carattere di una firma a mano, requisito che permane
ostinatamente anche nella virtualità del nostro mondo evaporato nella tecnologia.

Busti e gambe di cui si percepisce la massa muscolare sotto i calzoni.

Mani intrecciate rigonfie e deformate dall'artrite che sorreggono una testa dallo sguardo perso, dalle
palpebre oblique sotto il peso degli anni, dei giorni che si accaniscono a risorgere. Uomo al caffè,
più che il ritratto di un uomo, è la rappresentazione della radicalità di uno stato d'animo sigillato in
una tristezza composta, in un'angoscia trattenuta, arresa, svelata dall'artista con tocco incandescente
aranciato che macchia il corpo incolore, in un ambiente diafano e fantasmatico di un gerontocomio
preso a ore, al prezzo di un caffè.

La presenza di un cane a volte catturato dal colore, compare in molte delle opere di Furlan.

Ad apparire randagio è l'umano, che gli sta vicino. Il suo volto è quasi sempre incompiuto,
addirittura cancellato da una pennellata impietosa. Rimane in lui il corpo animale, il corpo vitale
che passeggia con andatura meccanica, e si ferma se si ferma il cane, con la paletta in mano per
asportare i suoi escrementi. Una vita diligente, la sua, una condotta civile, una lotta afona con un
ambiente che lo sopraffà, lo inghiotte con una matericità ispessita, raggrumata, raggrinzita, lo
permea di sé, e da cui può uscire a tratti, a momenti, con la rivincita del nero che salva i suoi
contorni.

Chi si impone sulla scena è il cane. La sua anatomia, la sua dinamicità, le fauci aperte per l'abbaio
furibondo di fronte ai nonnulla di un'esistenza, di un mondo, che per l'uomo sono sempre così poco
interessanti...L'uomo non ha rabbia. La rabbia la prendeva per il morso di un cane ammalato. Poi
hanno inventato l'antirabbica, benemerita certo, insieme a una congerie ovattata di vaccinazioni
emozionali che ci hanno addestrati all'oblio e a una mansuetudine mascherata da serenità come
nessun animale mai.

La persona è stata liquidata dalla relazione, dall'appartenenza viva e volontaria a una comunità. Due
seduti su una panchina, guardano in direzioni opposte per non correre il rischio di incrociare gli
sguardi. La donna non è bionda, ma gialla come il cavallo alle sue spalle che occupa la sua
inconsistenza piantandole gli zoccoli nel petto.

C'è un grande atto di sovversione nell'uso del colore. Il lilla che intride un'opera su cartone è uno
sberleffo alla vie en rose. I soggetti sono uno più uno, e non faranno mai due, anche avessero
passato la vita insieme.

Quel cane che ritorna è un intruso. Copritelo con la mano, e rimarrà un bellissimo quadro. Prima o
poi però dovrete toglierla, e vi ricorderete delle intrusioni, della tolleranza forzata, del dover
prendersi cura, del sentimento dell'amore che per lo scrittore Jonathan Safran Foer è “fare per me
cose che si hanno in odio. E' questo che significa essere una famiglia”. 

Cristina Muccioli
critico d'arte.

 
 
 

giovedì 30 giugno 2011

Christo che vacca

Omaggio all'artista Christo.
Moreno Dalca

In foto: disegno di Monica Ferrigno per "Cow Parade Milano" esposto presso Naba quando ancora Ildoppiosegno non esisteva

martedì 21 giugno 2011

perspectives


Mikayel Ohanjanyan

In occasione della 54° Biennale Internazionale d’Arte di Venezia.
un’opera, che è una ricerca sulla forma e lo spazio introverso, con una riflessione fra l’accaduto e l’avvenire, apparenza – realtà, spazio – immaginazione, staticità – dinamicità, forma – poesia, fuori – dentro…
Una grande struttura cubica di ferro ossidato, all’interno della quale si intrecciano numerosi fili, che creano delle superfici geometriche con delle frasi codificate in codici a colori, in attesa di essere decifrate. L’impatto con uno spazio sconosciuto e atemporale, carico di tensioni e di prospettive, cattura il visitatore e con l’aiuto della realtà aumentata lo induce ad un gioco, ‘viaggio’ di scoperta dello scritto, che diviene rivelazione.


foto © VjVisualoop
www.mikayelohanjanyan.com

lunedì 13 giugno 2011

per gli orfani della meraviglia

Ecco,
al momento questo spazio lo trasformiamo in fionda per le idee,nel senso che non ne formuliamo di personali e originali, ma ci limitiamo a rilanciare cose che sono nell'aria e che hanno il respiro dell'evento...parola abusata , ma concetto determinante..
...comunque, a voi un paio di "cosette" da aggiungere alla lista dei desideri per l'estate, pronti?
Via!
Visita al Maga di Gallarate per L'anima del Novecento, andateci davvero, e di corsa,perchè questo è l'ultimo fine settimana disponibile per un incontro con la struggente poesia di Alberto Giacometti.
Avete tempo fino al 19 giugno, ultima data disponibile anche per Art Basel che, chiudendo i battenti, lascerà la città più disponibile e accogliente per ospitare la coppia Serra-Brancusi, in scena alla fondazione Beyeler a Riehn fino al 21 agosto giorno in cui traslocherà per meritate vacanze a Bilbao.
Partire, partire...sentire


M.

venerdì 27 maggio 2011

cosa è rimasto?


Dunque dunque, in effetti la gestione a singhiozzo del blog non è proprio ottimale...portate pazienza è che le idee sono tante e come spesso accade generano un sovraffollamento di cose che vanno prima fatte e poi, solo poi (e magari, tra l'altro,) condivise...
Microsalto indietro temporale per il debutto di "quel che rimane".
L'inaugurazione è avvenuta mercoledì scorso , ma la mostra rimarrà aperta e accessibile fino al 5 giugno, mi capita di dirlo raramente, ma, sul serio, è davvero un'occasione..
..a voi, libero spazio a commenti &co..

martedì 17 maggio 2011

quel che rimane


Manuela Furlan
Dal 25 Maggio al 5 Giugno 2011 alla Libreria Bocca in Galleria Vittorio Emanuele, Milano


In foto: viscera tecnica mista su tela 67X88

lunedì 16 maggio 2011

glassofono


Non è un prodotto , non è un oggetto di design, non è una scultura; semplicemente “scondizionato” il glassofono è uno strumento per musica da tavola. Il suono scaturisce grazie al movimento dell'aria, la resa sonora è inaspettata perché simulata da un computer.

Glassofono è uno strumento"dialogico": i cucchiai si muovono con movimenti semplici, analogici, generando un suono artificioso, digitale

Guarda il video su All Music
http://www.youtube.com/user/ildoppiosegno#p/a/u/1/njzaqlBW5ow
Come funziona: http://www.ildoppiosegno.com/ricerca6.html


Progetto realizzato da Carlo Dameno in collaborazione con Avetik Kalashian per l’evento Soundesign organizzato da Giulio Iacchetti e Lorenzo Palmieri in occasione del salone del mobile