di Monica Ferrigno e Carlo Dameno.
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lunedì 12 novembre 2012

serate in musica


di Daniele Diena
 
Imparare ad ascoltare la musica nella sua più intima essenza. Sapere andare oltre le suggestioni sonore o dell’aria lirica famosa, capendo il perché della composizione musicale e cominciando a viverla nel contesto storico-culturale in cui è nata.
Per chi vuol provarci sono da non perdere i tre incontri col maestro Andrea Raffanini, in programma presso “Ildoppiosegno”, a partire da giovedì 15 novembre, alle 21.
Secondo direttore dell’Orchestra Sinfonica Città di Magenta, Raffanini, oltre ad aver diretto numerose altre orchestre italiane e straniere, da una dozzina d’anni incontra gli amanti della musica in teatri, biblioteche, scuole, per cercare di fornire quelle che lui chiama le “chiavi d’ascolto” giuste, per godere appieno della musica. “La musica è un linguaggio ricco e stratificato: per questo occorre una guida all’ascolto”. Armato di cd, video e soprattutto del suo ricco bagaglio culturale, costruito sul doppio binario delle lettere e della musica (oltre al diploma del Conservatorio ha una laurea in Lettere), Raffanini comincerà giovedì con “Inventare il Vero”, dedicato al Verdi del Rigoletto e della Traviata. Poiché è impossibile apprezzare appieno la lirica, senza conoscerne il contesto socio-culturale e il testo originale, Rigoletto sarà contestualizzato nella cultura del tempo di Verdi, nel Realismo che permeava la letteratura europea dell’Ottocento. Affondano qui le radici della modernità verdiana che mette, inaspettatamente per il pubblico dell’epoca, un poveraccio, Rigoletto, al centro della scena e, per renderlo il più vero possibile, lo fa addirittura parlare, recitare, anziché cantare. Rivoluzione anche nella forma scenica: quasi anticipando il moderno “flash back”, Verdi gira pagina sulla “scena chiusa”, usata ancora da Donizetti, e sviluppa il racconto con scene collegate senza soluzione di continuità.
“Il Barocco tra poesia e musica: la rinascita di Orfeo” è il titolo della seconda serata, in programma giovedì 29. Sarà una lezione molto colta sui madrigali, partendo dalla lettura dei testi del Petrarca, i preferiti nel ‘500, seguendo un percorso che, attraverso l’ascolto di diversi brani, farà apprezzare il mutare dell’espressività col cambiare dei testi: dal Petrarca e il Tasso, passando per il Marino per arrivare fino al Guarini e al Monteverdi, nel ‘600.
Obiettivo: capire come si ascolta un madrigale, cominciando a conoscere gli strumenti tipici di questa musica popolare, dalle sonorità molto particolari.
Decisamente per raffinati l’ultima serata, “Amor che nella mente mi ragiona” che, il 13 dicembre, farà scoprire che, al di là della musica in senso stretto, c’è anche, a saperla ascoltare, una sorta di musica virtuale, nascosta tra le pagine migliori della letteratura. La dimostrazione verrà con la lettura di alcuni versi della Divina Commedia che il maestro Raffanini insegnerà a gustare a tre diversi livelli: la musicalità del linguaggio di Dante, quella dei mondi sonori dipinti dall’immaginazione dantesca, infine quella particolare musicalità - forse la più difficile da cogliere - che il poeta ottiene costruendo la sua opera nel rispetto della teoria musicale del suo tempo, che metteva al centro l’armonia.

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