di Monica Ferrigno e Carlo Dameno.
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lunedì 13 giugno 2011

per gli orfani della meraviglia

Ecco,
al momento questo spazio lo trasformiamo in fionda per le idee,nel senso che non ne formuliamo di personali e originali, ma ci limitiamo a rilanciare cose che sono nell'aria e che hanno il respiro dell'evento...parola abusata , ma concetto determinante..
...comunque, a voi un paio di "cosette" da aggiungere alla lista dei desideri per l'estate, pronti?
Via!
Visita al Maga di Gallarate per L'anima del Novecento, andateci davvero, e di corsa,perchè questo è l'ultimo fine settimana disponibile per un incontro con la struggente poesia di Alberto Giacometti.
Avete tempo fino al 19 giugno, ultima data disponibile anche per Art Basel che, chiudendo i battenti, lascerà la città più disponibile e accogliente per ospitare la coppia Serra-Brancusi, in scena alla fondazione Beyeler a Riehn fino al 21 agosto giorno in cui traslocherà per meritate vacanze a Bilbao.
Partire, partire...sentire


M.

2 commenti:

  1. La casualità , il caos , l'imponderabile,l'insolito,l'inaspettato accompagnano le nostre vite e si celano misteriosamente nelle notti oscure o tra le fronde di un sottobosco interiore all'interno del quale si nascondono , come fauni dispettosi, che tendono trappole alla nostra razionalità e al nostro malcelato tentativo di controllare i nostri istinti e le emozioni più "forti" . . ci dibattiamo quotidianamente tra ragione e sentimento ma ciò appare come un insulto ogni qualvolta ci imbattiamo in ciò che arde come un fuoco perpetuo e inestinguibile , in talune persone , che nulla possono se non dare voce e luce a ciò che , consumandoli lentamente , rappresenta la loro grazia e , al tempo stesso , la loro maledizione . .
    è ciò che ha colpito me avvicinandomi all'Universo Giacometti , un universo popolato di stelle più o meno luminose , che gravitano all'interno della medesima galassia , dotate ognuna di luce propria ma irraggiate dalla luce folgorante del Sole Sacro dell'Arte come espressione prima e imprescindibile di un'urgenza di sè e di ciò che appare ai tuoi occhi , come visione unica e originale del proprio mondo . .
    il mondo di Giacometti è tutto rivolto a sè , al microcosmo di un piccolo studio polveroso e lugubre che diventa fucina vulcanica da cui esplodono lampi di luce ed energia pura che si fonde in un unico insieme fatto di bronzo,gesso,metallo e, soprattutto, occhi e teste di coloro che , invisibili ai più e inconsapevoli, rappresentano per Giacometti la fonte di energia più alta e pura di fronte alla quale anche un Rubens è destinato a "dissolversi". .
    la dissoluzione rapida e inevitabile rappresenta la vera sfida che impone a chi la percepisce il tentativo estremo e reiterato di fermare e fissare "materialmente" l'energia che fuoriesce dal corpo , in modo particolare dal volto , e richiede uno sforzo tale da determinare un continuo scollamento tra ciò che si "vede" e ciò che le mani riescono a riprodurre . .
    colpisce,in modo particolare, quel senso di disperazione e dannazione che nasce proprio dal non potere mai essere al punto di incontro tra sè e il mondo attorno , come un'eterno scollamento , una doppia esposizione in cui la nostra immagine si sovrappone , sfuocata, a quella del nostro mondo interiore . .
    la storia dell'artista non può prescindere da quella dell'uomo , e la storia personale di Giacometti non può prescindere dalla sua vita al punto che diventa impossibile, alla fine del percorso , capire chi amare di più . . e allora meglio non scegliere . . di fronte a Giacometti si impongono "soltanto" una grande, smisurata ammirazione e , soprattutto , un forte e fraterno abbraccio tra "uomini" , meglio se "ultimi" . .

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  2. ...direi che "qualcuno"ha affrontato un viaggetto fino a Gallarate..e, giunto lì ne ha intrapreso un altro decisamente più poetico.
    In periodo di partenze e affini è bello sapere che le strade riescono ancora a restituirci la magia del viaggio dell'arrivo in un altrove dove sorprendentemente ci sentiamo restituiti a noi stessi..anche solo per il tempo di un incanto.

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